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La prima banca del seme delle idee

Le idee sono semi. Noi le custodiamo per farle fiorire dove servono davvero. Alla Clinica dei Paesi crediamo che le idee abbiano un valore generativo, come semi preziosi che attendono il terreno giusto per germogliare.


Per questo abbiamo creato la prima Banca del Seme delle Idee: un archivio vivo di intuizioni, visioni, proposte concrete che possono contribuire alla rinascita dei nostri territori. Non tutte le idee possono essere subito realizzate. Alcune vanno custodite, rafforzate, rese fertili nel tempo. Le raccogliamo, le mettiamo in sicurezza, le curiamo, le prepariamo. E poi le restituiamo ai paesi che presentano le condizioni giuste per farle crescere.

Questa non è solo una metafora. È un’infrastruttura creativa al servizio dei territori marginali. Uno spazio collettivo in cui pensare insieme nuovi modelli di abitare, lavorare, relazionarsi. Un serbatoio etico di possibilità per chi oggi non ha voce ma ha visione.

DIVENTA DONATORE

Siamo la prima banca del seme delle idee, pronti a congelare, custodire, sviluppare concetti che definiscono nuovi scenari di vita per i nostri paesi.  Se hai un’idea, non tenerla in un cassetto. Donala. Falla respirare.

 

Siamo alla ricerca di pensatori curiosi, giovani progettisti, innovatori silenziosi, creativi di confine. Se hai un’intuizione che può cambiare il destino di un paese, condividila con noi. Sarà accolta, documentata, rigenerata, e potrà essere attivata laddove potrà fare la differenza. In particolare, sosteniamo e valorizziamo le idee delle nuove generazioni: quelle che non si rassegnano al declino, che vedono opportunità dove altri vedono solo assenza, che hanno il coraggio di immaginare alternative possibili nei luoghi più fragili del nostro Paese.

 

Diventare donatore significa entrare in un ecosistema che lavora per costruire futuro, non a partire dalle risorse che mancano, ma da quelle che aspettano di essere riconosciute. Perché anche un piccolo seme, nel terreno giusto, può cambiare un paesaggio intero.

© 2023 by Pietro Micucci

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